Archivio per giugno 2012

Firma per dire no al deposito di gas di Rivara

19 giugno 2012
No al deposito gas di Rivara! Firma qui!
http://www.pdreggioemilia.it/index.html?idpg=7&id=2197
il Gruppo PD alla Regione Emilia-Romagna indice una raccolta di firme on line che chiede che le procedure sul progetto del deposito sotterraneo di gas di Rivara si fermino immediatamente e non venga fatto alcun ricorso.

Pranzo di solidarietà : un successo oltre le aspettative

11 giugno 2012
pranzo "Niente Paura"
Un successo veramente oltre le aspettative ha avuto il pranzo di solidarietà “Niente paura”, organizzato dal Partito Democratico di Correggio in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, domenica 10 giugno al parco urbano di Correggio per la raccolta fondi destinata alle popolazioni colpite dal terremoto. Continua a leggere: Pranzo di solidarietà : un successo oltre le aspettative

Niente paura : domenica 10 giugno pranzo di solidarietà

4 giugno 2012

pranzo per paesi terremotati

Mozione per interventi terremoto

1 giugno 2012

MOZIONE

Il Senato,

premesso che:

dal giorno 20 maggio 2012, un vasto territorio ricadente tra l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Veneto, nelle province di Modena, Ferrara, Bologna, Reggio Emilia, Rovigo e Mantova è stato investito da una serie di violente scosse sismiche, che hanno causato 24 morti, oltre 350 feriti, oltre 16mila persone sfollate, enormi danni agli edifici, alle attività produttive e agli impianti del sistema industriale e artigianale della zona, al patrimonio pubblico, a quello religioso e artistico, culturale e architettonico della zona, provocando altresì serie ripercussioni sui collegamenti viari e ferroviari e danni minori in provincia di Parma;

la Protezione civile nazionale e regionale si è immediatamente attivata nella fase di soccorso e aiuto alla popolazione colpita, anche attraverso la predisposizione di aree di accoglienza, presidi sanitari e l’opera di assistenza di chi ha dovuto lasciare la propria casa e l’organizzazione di quei servizi che dovessero essere necessari alla popolazione;

il 22 maggio il Governo ha proceduto alla dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza degli eventi sismici che hanno colpito il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova, poi integrate da quelle di Reggio Emilia e Rovigo;

nello stesso giorno, il Capo Dipartimento della Protezione civile ha emanato l’ordinanza n. 1 del 2012, che ha disposto i primi interventi urgenti di protezione civile conseguenti ai medesimi eventi sismici; per la realizzazione degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione, nonché delle altre iniziative d’urgenza necessarie a fronteggiare l’emergenza sono stati stanziati 10 milioni di euro;

nella giornata del 30 maggio il Governo ha annunciato l’approvazione di nuovi provvedimenti a favore dei territori e delle popolazioni colpite; sembrerebbero ascoltate le richieste di adozione di modifiche delle norme che regolano i vincoli del Patto di stabilità per i Comuni e le province colpiti dal sisma, a garanzia degli investimenti che gli stessi dovranno effettuare per fronteggiare le situazioni di emergenza e di ricostruzione conseguenti gli eventi sismici, a partire da subito da tutti quegli edifici pubblici che svolgono funzioni fondamentali per la vita delle comunità locali: scuole, ospedali, strutture protette per anziani e disabili, reti per i servizi e infrastrutture;

occorrerà, in coerenza con gli atti messi in campo fino ad ora, garantire un impegno del Governo, della comunità nazionale, non limitato alla fase dell’emergenza, ma esteso alla ricostruzione, laddove serviranno risorse molto ingenti, dando certezza delle risorse disponibili per la ricostruzione, nella considerazione che l’emergenza è nazionale e come tale deve essere affrontata, e che le fasi dell’emergenza e della ricostruzione non possono essere gestite separatamente, ma valutate in un’ottica di insieme, garantendo contestualità nella predisposizione dei diversi tipi di intervento necessari;

pertanto, l’impegno e la programmazione, sia nella fase dei soccorsi emergenziali che nella fase di ricostruzione, debbono essere strutturati e organizzati secondo una dimensione nazionale, individuando celermente le risorse finanziarie utili a supportare i Comuni colpiti, garantendo piena disponibilità di risorse ai Sindaci al fine di permettere la ricostruzione di tutto il patrimonio abitativo, produttivo e monumentale danneggiato, anche in relazione alle diverse esigenze delle comunità locali;

i comuni sono infatti il perno dell’organizzazione dell’emergenza e devono esserlo per la ricostruzione; dovrebbero pertanto essere coinvolti pienamente nelle decisioni da assumere in raccordo con la Regione e la Protezione Civile, anche e soprattutto nella predisposizione di quei provvedimenti urgenti necessari all’accertamento dei danni, alla ricostruzione e alla ripresa dei territori colpiti;

valutato che:

è necessario procedere con rapidità ad identificare e delimitare i territori interessati dagli eventi sismici, individuando i Comuni colpiti ma garantendo, allo stesso tempo, una dimensione dinamica a tale rilevazione, tenuto conto che l’intensa attività sismica e la forte magnitudo di alcuni eventi fa ritenere alla comunità scientifica che non si tratti di scosse di assestamento ma di nuovi episodi, con epicentri diversi e dunque in evoluzione;

per tutte queste aree, è necessario che questo tempo non sia gravato, per i cittadini, le imprese e le amministrazioni pubbliche, da adempimenti formali e sostanziali di qualsiasi natura, che non siano correlati direttamente e immediatamente con la gestione efficace di questa fase. E’ dunque essenziale che sia garantita per tutto il tempo necessario e fino alla ripresa della normalità la sospensione dei termini per ogni e qualsivoglia adempimento fiscale, a partire dall’ IMU, previdenziale, amministrativo in scadenza nei prossimi mesi nei confronti di qualsivoglia livello della Pubblica Amministrazione, nonché dei provvedimenti di sfratto, delle rate dei mutui per le famiglie e delle imprese, di qualsiasi cartella esattoriale relativa a tributi, e del pagamento di utenze per servizi, e di ogni altra scadenza per i cittadini delle aree colpite dal sisma, che si trovano nella concreta impossibilità di procedere a qualsiasi adempimento;

particolarmente gravi, anche se oggi ancora di difficile quantificazione, appaiono i danni al tessuto produttivo, industriale, artigianale, agricolo, di un’area che produce l’1 per cento del PIL, in considerazione del fatto che le zone colpite dal sisma con la distruzione di numerosi capannoni, il danneggiamento di macchinari, attrezzature e scorte delle aziende situate nelle aree colpite, e la necessità di sospendere l’attività in attesa delle verifiche sull’agibilità delle strutture interessate, con la conseguenza di bloccare il lavoro di oltre 13.000 lavoratori ;

è dunque quanto di più urgente individuare in tempi brevissimi procedure semplificate per l’accertamento dei danni e per il rilascio delle autorizzazioni per il ripristino delle attività, in cui sicurezza e celerità siano parametri egualmente imprescindibili, anche al fine di facilitare il reinsediamento produttivo sul medesimo territorio;

il rapido e necessario recupero delle potenzialità economiche dei comuni colpiti dal sisma deve potersi dispiegare insieme al doveroso accertamento di eventuali responsabilità penali rilevabili nel crollo di capannoni ed edifici industriali, con le tragiche perdite di vite umane che ne sono seguite;

è altresì necessario, allo stesso tempo, garantire i redditi da lavoro attivando i provvedimenti di cassa integrazione e di tutela del reddito con efficacia immediata e fornire, in ogni modo, supporto economico alle famiglie per fronteggiare le spese dell’emergenza;

egualmente necessario è sostenere finanziariamente le produzioni, a partire dall’individuazione di una causale privilegiata per lo sblocco dei pagamenti della Pubblica Amministrazione e la compensazione dei crediti, nonché dall’individuazione di strumenti di facilitazione dell’accesso al credito;

l’entità della distruzione, i lutti provocati dai crolli, i danni subiti nei territori terremotati richiedono sia rafforzata l’opera di prevenzione, così da evitare nel futuro il ripetersi di quanto avvenuto; in particolare è importante assicurare la sicurezza degli edifici pubblici che svolgono funzioni fondamentali per la vita delle comunità locali, a partire dalle scuole; in tal senso in attesa della definizione del Piano nazionale di edilizia scolastica previsto nel “decreto semplificazioni”, sarebbe un segnale essenziale destinare prioritariamente le risorse stanziate alla messa in sicurezza, o alla ricostruzione sicura, degli edifici scolatici lesionati dal terremoto;

in considerazione, inoltre, del perdurare delle scosse e del rischio di ulteriori cedimenti o di evacuazioni forzate nonché della prevista chiusura a breve dell’anno scolastico, è necessario valutare l’opportunità di disporre la sua conclusione anticipata, senza pregiudizio per i crediti formativi degli allievi, favorendo eventualmente procedure semplificate per l’espletamento di esami e prove, laddove previsti, e valutando altresì i fabbisogni di supporto ed assistenza delle famiglie;

impegna il Governo:

a promuovere l’approvazione in tempi rapidi della legge speciale per la programmazione e l’attuazione di tutti gli interventi di emergenza e di ricostruzione per i territori dell’Emilia Romagna, della Lombardia e del Veneto colpiti dagli eventi sismici di questi giorni, considerando la dimensione nazionale dell’emergenza e la necessità della gestione contestuale delle fasi dell’emergenza e della ricostruzione;

a procedere in tempi brevissimi, pur tenendo conto della situazione in continua evoluzione, alla delimitazione del territorio interessato dagli eventi sismici, con l’individuazione dei Comuni danneggiati, permettendo conseguentemente l’adozione per l’intera zona interessata e per tutti i cittadini interessati dei provvedimenti necessari a fronteggiare sia la situazione di grave emergenza che la fase della ricostruzione;

a confermare la sospensione di tutti gli adempimenti e i versamenti tributari, a partire dalle scadenze amministrative di fine maggio, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali, della riscossione di ogni tributo a qualsiasi titolo e da parte di qualsiasi ente, alla sospensione di ogni adempimento connesso al versamento dei mutui, di tutti gli atti amministrativi in scadenza, degli sfratti, del pagamento delle utenze, e di ogni altra scadenza, che riguardi nella loro interezza le popolazioni dei Comuni interessati dal sisma;

a confermare l’allentamento del patto di stabilità interno, attraverso l’adozione immediata di quegli atti necessari a modificare i vincoli del Patto di stabilità per i Comuni e le province colpiti dal sisma, che consenta ai Comuni di procedere immediatamente a tutte le spese necessarie sia alla messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati danneggiati dal sisma, con particolare attenzione agli edifici pubblici che svolgono funzioni fondamentali per la vita delle comunità locali, sia a procedere, nei tempi congrui e più rapidi possibili, agli interventi di ricostruzione conseguenti gli eventi sismici;

a procedere, per i comuni interessati dal sisma, alla semplificazione di ogni procedura per l’accertamento dei danni e per il rilascio delle autorizzazioni per il ripristino delle attività;

a facilitare, attraverso ogni intervento a disposizione, il reinsediamento produttivo delle imprese sul medesimo territorio, garantendo nell’immediato la liquidità necessaria ad impedire l’interruzione delle attività;

a favorire il rafforzamento delle attività di prevenzione del rischio sismico, con particolare attenzione agli edifici scolastici, destinando a questo scopo prioritariamente agli edifici scolastici localizzati nelle aree colpite dal sisma le risorse a disposizione per il Piano di messa in sicurezza degli edifici scolastici previsto nel decreto-legge n. 5 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 35 del 2012;

ad adottare per tempo le misure necessarie ad assicurare procedure sollecite per il riconoscimento della cassa integrazione ordinaria e straordinaria e, d’intesa con la regione Emilia Romagna, della cassa integrazione in deroga e l’immediata liquidazione delle indennità correlate, mettendo a disposizione tutte le necessarie risorse finanziarie;

a valutare l’opportunità di disporre la conclusione anticipata dell’anno scolastico senza pregiudizio per i crediti formativi degli allievi e, comunque, a provvedere affinché la sospensione della didattica necessitata dall’emergenza non produce effetti ai fini del riconoscimento degli esiti formativi degli alunni favorendo eventualmente procedure semplificate per l’espletamento di esami e prove, laddove previsti;

ad agire, nelle opportune sedi dell’Unione europea, al fine di sollecitare l’adozione di quei provvedimenti necessari a garantire l’utilizzo flessibile ed adeguato alle necessità della ricostruzione e del sostegno delle attività produttive, delle risorse europee che possano essere destinate a questi scopi.

FINOCCHIARO, GASPARRI, BELISARIO, RUTELLI, D’ALIA,BALBONI, BASTICO, BARBOLINI, BERSELLI, BERTUZZI, BETTAMIO, BIANCONI, DE TONI, GERMONTANI, GHEDINI, GIAMBRONE, GIOVANARDI, MERCATALI, NEROZZI, PALMIZIO, PIGNEDOLI, RUTELLI, SANGALLI, SOLIANI, VITALI, ZAVOLI