RESOCONTO dal Consiglio del 19 ottobre

I tagli del Governo ai comuni, sono tagli ai servizi ai cittadini

Gruppo Consiliare - 29-10-2010


Il 19 ottobre 2010 si è tenuto il Consiglio Comunale aperto sui tagli agli enti locali e la formazione del bilancio di previsione 2011.
"Berlusconi Bossi e Tremonti, - dichiara il capogruppo PD, Marzia Cattini - incapaci di controllare le spese centrali dei ministeri hanno deciso di far pagare il conto a regioni e comuni. E nei nostri territori amministrati dal centro-sinistra, dove gli sprechi non ci sono, i tagli ricadranno direttamente sui cittadini: meno servizi o servizi di minor qualità e meno manutenzioni."
Leggi l'intervento di Marzia Cattini>>>

"I tagli statali imposti del Governo Berlusconi per 755.000 € e il Patto di Stabilità di Tremonti che ci obbliga ad un avanzo 2.700.000 €, ci porteranno ad un taglio netto del 20% delle spese oltre che all'azzeramento degli investimenti e a un danno enorme per l'economia locale.
Questi tagli non ci consentiranno più di fare ciò che abbiamo sempre fatto.
I tagli arrivano in mezzo ad una crisi economica che il governo ha prima negato, poi annunciato di averla superata meglio degli altri e che oggi dichiara ormai alle spalle. E' una balla la prima affermazione, è una balla la seconda ed è una balla anche la terza!
La verità è che la crisi è ancora in atto e che il governo non ha fatto abbastanza per affrontarla.
Per comprendere la gravità della crisi anche a Correggio basta un indicatore: il numero di persone che si rivolge a Caritas per ricevere il pacco alimentare è duplicato nell’ultimo anno e mezzo.
La crisi c'è e inevitabilmente tocca anche la pubblica amministrazione, dove Berlusconi, Bossi e Tremonti, incapaci di controllare le spese centrali dei ministeri hanno deciso di far pagare il conto a regioni e comuni.
La crisi economica stessa poteva esser affrontata in molti modi. Quello di stare a guardare dicendo che è inevitabile a causa della congiuntura internazionale non è senz'altro la strategia migliore: magari anche semplicemente non aspettando 150 giorni prima di sostituire il ministro dello sviluppo economico.
Qui a Correggio, dove non è arrivato il governo hanno cercato di arrivare gli enti locali per sostenere lavoratori ed imprese in questa difficile situazione dell’economia. Nei nostri territori amministrati dal centro-sinistra, dove i conti sono a posto e gli sprechi se mai ce ne sono stati sono già stati eliminati da tempo, siamo convinti che una amministrazione sana e responsabile debba fare il possibile per sostenere il tessuto sociale, per metter in circolo risorse anche economiche che abbiano funzione di sostegno all'economia in un momento difficile ed aiutino il mondo produttivo ad uscire dalla spirale della crisi economica. Consentondoci di continuare a fare investimenti che impiegano le aziende locali, ma anche con azioni mirate di sostegno e coordinamento come il tavolo permanente anticrisi coordinato dal centro per l'impiego o gli aiuti al finanziamento al credito delle aziende artigiane.
Mettendo anche in campo strumenti innovativi come REMIDA FOOD, per il riutilizzo dei cibi che la grande distribuzione non può più vendere, e CORREGGIO SOLIDALE, il fondo di solidarietà promosso dal Comune con l'idea che siano proprio i cittadini correggesi che aiutano altri cittadini correggesi in difficoltà, attraverso le loro donazioni e il loro lavoro volontario.
Non sarebbe un nostro compito. Lo sappiamo.
Ma di fronte alle esigenze della città e davanti ad un governo in stallo e senza proposte, abbiamo scelto di farlo noi.
Come non sarebbe strettamente compito dei comuni quello di metter a disposizione delle istituzioni scolastiche, sedi moderne (oltre che a norma), servizi educativi aggiuntivi, impianti sportivi di qualità, un'offerta culturale e formativa ampia come quella fornita da ISECS. E, lasciatemelo dire, senza simboli di partito e strumentalizzazioni di stampo leghista.

Quando a dicembre approveremo il bilancio di previsione 2011 i tagli di cui stiamo parlando stasera diventeranno realtà. Dall'oggi al domani ci troveremo con meno manutenzioni, meno servizi o servizi di minor qualità. Perchè tagliare le spese a Correggio significa tagliare nel vivo. E’ giusto ragionare continuamente su possibili riorganizzazioni e razionalizzazioni, ma qui sprechi veri non ce sono, e se qualcuno ne vede, li indichi chiaramente senza restare nel vago accusando il sindaco di piangersi addosso per qualche centimetro quadrato di carta stampata!
Con un taglio che avverrà in un giorno, saremo costretti a tagliare servizi ideati, progettati, organizzati ed ottimizzati nel corso degli ultimi 60 di storia, fatta di sacrifici dei nostri padri e di lungimiranza politica.
E il nostro modello, grazie alla buona gestione amministrativa tipica delle nostre zone, con bilanci in pareggio e basso indebitamento, era pienamente sostenibile e lo sarebbe tuttora, completamente sostenuto e finanziato come era dalla finanza locale. Senza mai introdurre l’addizionale comunale IRPEF perchè non ne avevamo bisogno, pur con un ICI sulla prima casa tra le più basse in provincia e nei comuni vicini.
L'unico modo che ha trovato Tremonti per metterci davvero in difficoltà è quello di fare pagare a noi i conti in rosso dello stato centralefacendo ricadere gran parte del peso del patto di stabilità europeo sugli enti locali, che in questi anni hanno già fatto ampliamente la loro parte per tenere i conti a posto, mentre la spesa dello stato centrale continua ad aumentare. Stato centrale che ricordiamo è stato governato da Silvio Berlusconi per 8 anni su dieci dal 2000 ad oggi.

Se siamo qui stasera a discutere di tagli è responsabilità del governo. Un governo che sta perseguendo un disegno chiarissimo: meno pubblico e più privato. Come ha fatto con l'acqua. Senza distinguere tra il pubblico che funziona come il nostro e quello che non funziona, e tra il privato che funziona e quello che non funziona come nel modello lombardo, dove la sanità fa acqua da tutte le parti e produce conti in rosso e corruzione.
Un disegno che il governo persegue da un lato smantellando mattone dopo mattone la scuola pubblica.
Dall'altro tagliando la spesa pubblica colpendo gli enti locali, in modo che le colpe ricadano sugli esecutori materiali (i comuni) e non sui mandanti (il governo)!

Una comunità come la intendiamo noi non è fatta solo di servizi sociali, scuola e sanità. Ma è fatta di cultura e di relazioni, di un tessuto sociale ricco, dalle associazioni e dal volontariato, da un rete che mette in circolo e condivide valori intagibili e collaborazioni, che generano solidarietà e coesione sociale.
E questo tessuto è vitale anche anche grazie al ruolo di supporto, coordinamento e sostegno che gioca il comune. A cui non vogliamo e non possiamo permetterci di rinunciare.

In ogni caso al di là delle politiche del governo e nonstante il quadro di incertezza normativa in cui siamo costretti a muoverci, come gruppo PD garantiamo che lavoreremo con impegno per trovare soluzioni anche innovative che ci consentano di fare il massimo con le risorse disponibili per il bene della nostri cittadini."

Marzia Cattini
capogruppo PD


Clicca qui per leggere la sintesi del consiglio comunale aperto del 19 ottobre scorso sul sito del Comune di Correggio


Per segnalazioni ed informazioni scrivici a:
GRUPPO CONSILIARE
PARTITO DEMOCRATICO di CORREGGIO

email: pd@comune.correggio.re.it



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