Smantellano il Welfare

Intervento PD - Consigliere Marco Menozzi

Gruppo Consiliare - 13-01-2011


In occasione di una conferenza per l’anniversario di un’associazione No Profit veneta il presidente Napolitano, in merito alle serie di tagli contenuti nella finanziaria e nel susseguente patto di stabilità 2011, riportava le seguenti considerazioni:

“C’è una grande confusione un grande buio, il vuoto sulle scelte e sulle priorità nella destinazione delle risorse pubbliche”. E ancora aggiunge “ è chiaro che abbiamo un debito pesante sulle spalle e dobbiamo contenere la spesa pubblica. Ma non dobbiamo tagliare tutto. L’arte della politica consiste proprio nel fare delle scelte»
Le parole di Napolitano sono inserite in un contesto particolare, quello di un‘associazione di volontariato , e mi pare esprimano una preoccupazione reale per ciò che sta avvenendo in Italia , o forse dovremmo dire è avvenuto, sulla gestione della spesa sociale
Perché è evidente che in Italia è mancato completamente un dibattito sull’utilizzo delle risorse, sulle priorità da perseguire ed infine sulle riforme per poterle attuare. Nonostante l’assenza di questi passaggi un obiettivo chiaro è stato perseguito:
“lo smantellamento del Welfare”. A partire da una demonizzazione delle tasse , come inutile gabella da pagare, sino ad individuare il Welfare e la spesa sociale come uno spreco su cui intervenire o un elemento da delegare totalmente al privato o al mercato.
I dati presenti nella legge di stabilità 2011 sono chiarissimi, ne cito alcuni affinchè si possa comprendere l’entità dei tagli e i servizi coinvolti.

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il Fondo per le politiche della famiglia (2010: 185,3 – 2011: 51,5); sappiamo bene quanto questo governo si era dato come obiettivo elettorale il sostegno alla famiglia.
il Fondo per le politiche giovanili (2010: 94,1 – 2011: 12,8);
il Fondo per il servizio civile (2010: 170,3 – 2011: 110,9). Dal 2008 al 2011 il fondo è stato ridotto da 299,6 a 110,9 milioni di euro (170,3 nel 2010).  "Tagliare il servizio civile significa togliere ai giovani il diritto di vivere un’esperienza di cittadinanza attiva.
Fondo Non autosufficienza: Il Fondo per la non autosufficienza, finanziato con 400 milioni di euro l'anno nel 2010, 100 milioni in più rispetto al 2008, è stato prima azzerato e poi reintegrato parzialmente con una cifra pari a meno della metà del totale
Fondo servizi sociali delle regioni, per esempio quelli utilizzati per asili nido, doposcuola, disabili, malati e anziani, passano da 929,3 milioni di euro del 2008 a 273,9 del 2011 (435,3 nel 2010).
Nel complesso assistiamo ad una riduzione dei fondi statali di carattere sociale tra il 2008 ed il 2011 del 78,8% e in previsione 2013, del -89,2706% rispetto al 2008.
Lo stesso contributo del 5mille, dopo l’ultima reintegrazione del decreto mille proroghe, è stato portato 300 milioni di euro e non 400 poiché 100 di questi fondi sono stati destinati alla ricerca e assistenza domiciliare dei malati di sclerosi laterale amiotrofica. Ovviamente un impiego più che condivisibile ma sempre a discapito di altre attività di sostegno.
E’ ovvio che una politica di tagli e di riforme andasse intrapresa a fronte dell’aumento dell’indebitamento pubblico e dalla crisi economica . Ma questo non è avvenuto! non parliamo di riforme , ma di tagli indiscriminati anche in presenza di efficienza e di bisogni primari. D’altronde la crisi economica non basta a giustificare questi tagli perché è noto a tutti che le spese per investimenti militari , quindi strumenti bellici e non finanziamenti a missioni di pace o personale delle forze armate, siano aumentate.
Recentemente il nostro governo ha confermato l’intenzione di procedere all’acquisto di 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter f-35 al costo di 12,9 miliardi di euro (ultime stime parlano di 16mld). Tral’altro particolarmente controversa è l’efficacia di questo strumento bellico tant’è che alcune nazioni aderenti al progetto hanno ridotto o fermato l’acquisto. Il costo per l’Italia è spalmato fino al 2026 e per l’anno 2011 l’onere è di 471 milioni di euro, ricordo che i fondi statali di carattere sociali stanziati per il 2011 sono 538 milioni.
Altri paesi europei nonostante la crisi e la tendenza mondiale ad incrementare le spese militari hanno provveduto a piccoli tagli : la Gran Bretagna che ha annunciato un taglio dell’8% pari a 5 miliardi e 300 milioni di euro in 4 anni. La Francia taglia invece del 15% le sue spese risparmiando 5 miliardi in tre anni, mentre la Germania ha deciso di risparmiare 4,3 miliardi di euro, pari al 13,9% delle sue spese militari.
Siamo in presenza di chiare scelte! Ho riportato questo esempio per farci capire che ciò che sta avvenendo non è solo frutto della contingenza economica.
Oggi a Correggio, come ci ha chiaramente esposto l’assessore Paparo, siamo costretti a subire queste scelte a nostro avviso sconsiderate per come sono avvenute e per la direzione in cui vanno. Le subiamo a fronte di un contesto sociale fortemente variato negli ultimi anni.
Già dal 2009, con il rapido emergere della crisi economica, i nostri territori hanno dovuto
fronteggiare una pressione sempre crescente delle famiglie che si trovavano in difficoltà
sia economica, che lavorativa, che abitativa.
La crisi, inoltre, non ha fatto altro che aggravare e appesantire una situazione già
presente, di forte difficoltà e fragilità di una parte di famiglie residenti nei nostri Comuni. Famiglie monogenitoriali, di recente immigrazione, senza reti di sostegno e conseguentemente sono aumentati in questi anni in modo spropositato gli interventi necessari e dovuti per garantire tutela e assistenza ai minori in condizione di trascuratezza o pregiudizio. ( Fonte Lettera Sindaci a Regione ndr)

Alcuni dati di confronto del 2009 verso il 2008, condivisi in sede di commissione servizi sociali, delineano ulteriormente l’impatto di questo cambiamento sui servizi sociali:
Aumento delle prese in carico di famiglie +45% e adulti + 33%
Incremento di nuovi casi e diminuzione delle dimissioni di prese in carico , quindi una maggior difficoltà a far uscire dal periodo di difficoltà i soggetti assistiti
Aumento delle domande di ass.maternità pervenute +16%

Per il 2010 le tendenze sembrano confermate. Il servizio sociale ha incontrato circa 200 nuove famiglie, mai conosciute prima, per problematiche di carattere economico. Ed attualmente deve fronteggiare un’emergenza abitativa dovuta ad una media di uno sfratto a settimana.
Nonostante l’aumento dei bisogni, precedentemente descritto , anche a Correggio occorrono interventi di taglio della spesa poiché l’amministrazione non può fare diversamente, poiché così viene imposto.
Qui una scelta di priorità sulle risorse pubbliche è stata fatta , è chiara,ed è frutto di un’insieme di valori che ci contraddistingue.
La scelta della giunta di salvaguardare scuola e sociale limitando il taglio dei trasferimenti all 8% crediamo sia una scelta coraggiosa e lungimirante. Mantiene fede alle intenzioni del nostro programma elettorale che si poneva come obiettivo il perseguimento della coesione sociale attraverso la garanzia dei diritti fondamentali tra i quali: reddito adeguato, casa, istruzione. Salvaguarda le categorie più deboli che non vogliamo e non possiamo lasciare soli.
La tradizione della nostra terra è fatta di solidarietà e attenzione al sociale, che hanno saputo tradursi in eccellenti pratiche di welfare e ricchezza di volontariato e associazioni. La ricerca e il tentativo di smantellare queste ricchezze a fronte di un modello società puramente individualista deve essere contrastato. Troviamo quindi particolarmente efficace la scelta di privilegiare gli interventi per il mantenimento dei servizi strutturali, quelli cioè che sono stati implementati e lavorano su prevenzione e benessere, affinchè attraverso questi servizi ogni cittadino, ogni famiglia in difficoltà possa emergere da questa condizione. Ci pare un segno virtuoso il coinvolgimento dell’associazionismo locale per affiancare l’ente nella gestione dei servizi che oggi, da solo, non può interpretare e sostenere in pieno i bisogni dei cittadini e della famiglia. Nelle nostre associazioni di volontariato troviamo competenza, capacità di individuazione dei problemi, conoscenza del territorio. Rappresentano uno strumento preziosissimo per la costruzione di un welfare di comunità. Queste scelte, insieme alla scelta politica espressa dalle regione emilia Romagna di mantenere sul 2011 il fondo straordinario anticrisi, ci pare permettano di preservare per il 2011 quei servizi che riteniamo fondamentali per la nostra comunità. Allo stesso tempo nuove forme e nuovi progetti come ad es.il centro per le famiglie (precedentemente citato) crediamo possano condurci ad una modellazione di welfare locale che veda la coesione e la solidarietà come strumento e scopo per il benessere collettivo.
Abbiamo sempre creduto a questo e continueremo a farlo.

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